Kohut e il narcisismo

Heinz Kohut è sicuramente lo psicoanalista che più di tutti approfondisce il tema del narcisismo, fino al punto di porlo al centro della sua teorizzazione psicodinamca.

La definizione di salute mentale fornita da Kohut rappresenta un altro passo avanti della psicologia del Sé rispetto alla psicoanalisi classica, e sottolinea come il narcisismo ne sia un elemento fondamentale. Egli, infatti, afferma che “a causa dell’intrusione impropria del sistema altruistico di valori della civiltà occidentale” (“La ricerca del Sé” del 1978), il narcisismo viene totalmente e colpevolmente escluso dal concetto di salute psicologica, ed assume una connotazione esclusivamente negativa e patologica. Kohut propone di sostituire la definizione di Freud di salute psichica intesa come “capacità di amare e lavorare” con la seguente: “l’individuo sano deve essere capace di amare lavorare con successo”. Questa definizione offre al narcisismo la possibilità di essere considerato una parte integrante e fondamentale delle capacità e delle potenzialità positive e sane dell’individuo: sano narcisismo.

Passiamo ora ad approfondire l’aspetto patologico e clinico, più strettamente teorico, del narcisismo all’interno della psicologia del Sé, facendo riferimento alla più importante e significativa opera di Kohut: “Narcisismo e analisi del Sé”, 1971.

  • Disturbi primari del Sé:
  • Le psicosi: frammentazione, indebolimento, o grave alterazione del Sé permanenti o protratti.
  • Gli stati limite (borderline): frammentazione, indebolimento, o grave alterazione del Sé, coperti da strutture difensive più o meno efficaci.
  • Le personalità schizoidi o paranoidi: organizzazioni difensive che adoperano il distanziamento, si mantengono cioè a una distanza emotiva di sicurezza dagli altri – nel primo caso mediante la freddezza e la superficialità, nel secondo caso mediante l’ostilità e la sospettosità – e che proteggono il paziente dal pericolo di incorrere in una permanente o prolungata frammentazione, in un indebolimento o in una grave alterazione del Sé.
  • I disturbi narcisistici della personalità: frammentazione, indebolimento o alterazione del Sé temporanei, manifestati prevalentemente da sintomi autoplastici, come l’ipersensibilità alle offese, l’ipocondria, o la depressione.
  • I disturbi narcisistici del comportamento: frammentazione, indebolimento, o grave alterazione del Sé temporanei, manifestati prevalentemente da sintomi alloplastici, come la perversione, le delinquenza, o la tossicodipendenza.
  • Disturbi secondari del Sé

Questi sono disturbi reattivi e costituiscono le reazioni acute e croniche di un Sé consolidato e stabilito in maniera salda alle vicissitudini delle esperienze della vita nell’infanzia, adolescenza, maturità o senescenza, e non hanno molta importanza da un punto di vista clinico-terapeutico.

  • Nevrosi da conflitto strutturale (nevrosi di traslazione)

In questa classe di disturbi un Sé nucleare si è formato nella prima infanzia in modo più o meno solido, ma questo Sé è fondamentalmente incapace di realizzare le sue potenzialità creative e produttive.

I pazienti affetti da disturbi narcisistici di personalità (o disturbi narcisistici del comportamento) soffrono di disturbi specifici nell’area del Sé e di quegli oggetti arcaici investiti di libido narcisistica (gli oggetti-Sé appunto) che sono ancora intimamente connessi con il Sé arcaico (sono cioè gli oggetti non sperimentati come separati e indipendenti dal Sé).

Secondo Kohut il criterio diagnostico cruciale per i disturbi narcisistici di personalità non deve essere fondato né sulla valutazione della sintomatologia attuale, né sull’anamnesi, ma sulla natura della traslazione che si stabilisce spontaneamente in analisi. Le traslazioni narcisistiche che si attivano nella situazione analitica derivano essenzialmente da queste due configurazioni narcisistiche primarie:

  • dalla mobilitazione terapeutica dell’imago parentale idealizzata (polo degli ideali) si sviluppano le traslazioni idealizzanti,che esprimono il bisogno di esperienza di fusione con la grandezza, la forza e la calma (“tu sei perfetto ma io sono parte di te”);
  • dalla mobilitazione terapeutica del Sé grandioso (polo delle ambizioni) si sviluppano le traslazioni speculari,che esprimono il bisogno dell’esperienza di rispecchiamento e accettazione (“io sono perfetto”).
  • traslazioni gemellari, o alteregoiche, che derivano dalla mobilitazione terapeutica del polo delle capacità e dei talenti, e che esprimono il bisogno di sperimentare una somiglianza sostanziale (“noi due siamo veramente simili”).

Dunque, i contributi più importanti al tema del narcisismo da parte di Kohut e della psicologia del Sé consistono:

  • nell’individuazione di due linee parallele di sviluppo della libido (quella narcisistica e quella oggettuale);
  • nella individuazione di uno stadio infantile, successivo al narcisismo primario, in cui si stabilisce il Sé grandioso (esibizionismo e fantasia grandiosa), non patologico ma, al contrario, adattivo e sano;
  • nell’identificare nel disturbo della regolazione dell’autostima e nella persistenza del Sé grandioso (che mantenendo su di sé gli investimenti narcisistici impedisce la formazione di un Super-Io normale e integrato con gli ideali dell’Io) il nucleo patologico centrale dei disturbi narcisistici di personalità;
  • nella possibilità di trattamento psicoanalitico per pazienti affetti da disturbi narcisistici di personalità (possibilità negata da Freud), trattamento che si basa essenzialmente sul favorire, l’assecondare e il lasciare crescere il Sé grandioso riattivato e le richieste narcisistiche che si stabiliscono attraverso le traslazioni narcisistiche.

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